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Il Governo, il Financial Regulator e la Banca centrale come anche i vertici di tutte le grandi banche non sono neanche a metà dell'opera. La garanzia non serve a tappare buchi o voragini in bilancio, a trasformare prestiti in sofferenza in prestiti in bonis. Le banche irlandesi sono esposte in maniera pesante e preoccupante al mercato immobiliare ora in picchiata e alla recessione in uno Stato dove l'economia è sorretta dall'edilizia e dalle costruzioni, dove le banche si trovano in bilancio 127 miliardi di finanziamenti concessi a costruttori che non riescono più a vendere le case costruite negli anni del boom. Lo scoppio della bolla inevitabilmente colpirà i bilanci delle banche irlandesi, i cui impieghi sono collegati per il 60% al mercato delle case e anche degli immobili commerciali. Il mercato irlandese dei residential mortgage ammonta a 145 miliardi ma fortunatamente non deve fare i conti con il subprime all'americana. Per drogare la domanda, le banche hanno fatto leva sul loan-to-value (il valore della casa coperto dal mutuo) salito al 100%, hanno raddoppiato la durata dei mutui prima casa da 20 a 40 anni. Il valore degli immobili intanto è sceso dai picchi del 2007 di un 10% in media e su scala nazionale, ma in alcune località è già arrivato al 30% e secondo le analisi prevalenti in Irlanda facilmente arriverà al 40 per cento se non oltre.